Ci insegnarono a non cambiare lo stato delle cose perché le cose le ha decise lo stato e a non criticare lo stato delle cose perché le cose diverse non hanno funzionato
ma è dovere pensare che
quando interesse sostituisca importanza quando nutrire sostituisca mattanza quando verità sostituisca arroganza
sia lecito levarsi e fronteggiare questa cancrena morale.
Narrami, o dea del probabile, Dell’eroico albero della plastica che tutti nutre, che tutto crea.
Cantami del suo cuore di pistoni, Delle radici che reggono il mondo. Mostrami le catene d’oro Che ornano infine i nostri polsi E il collare che ci guida sulla retta via.
Ah! Quanti contanti, quante meraviglie! Costruimmo imperi d’uffici su inutili fiori E fabbriche e banche e negozi Su merci senza mercato, senza valore.
Da fiumi e nuvole e rondini e amore, Oh albero sacro tu ci hai liberato! Spegni, ti prego, la fiamma dispettosa Che talvolta ci distrae dal lavoro Per indicarci un cielo vuoto e un mare folle.
Proteggici stretti nelle tue operose radici, Non abbandonarci in balia della vita!
POESIA VINCITRICE DEL PRIMO PREMIO AL CONCORSO SCRITTURE DA STRADA – III ED. 2018
Da questa poesia è nata una collaborazione con l’illustratore Federico Bria, pubblicata su AA.VV., Street Book Magazine n. 9-2018. Illustrazione di Federico Bria. (Leggi gratis qui la versione online, scarica gratis qui il pdf).